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La nanotecnologia si riferisce alla manipolazione della materia che opera nel regno dei singoli atomi e molecole. Allo stato attuale le nanotecnologie coinvolgono la scienza dei materiali: le modificazioni a livello atomico portano numerose modifiche delle proprietà dei materiali, che si fanno più forti e più durevoli.

Con le nanotecnologie è possibile creare e modificare in laboratorio quasi qualsiasi tipo di materiale: robot minuscoli per la nanomedicina, chip sempre più piccoli e veloci, RFID (etichette a radio frequenza) per tracciare gli spostamenti merci e qualsiasi essere vivente.
Governi e industrie hanno investito enormemente nelle nanotecnologie, tanto da farne la piattaforma strategica per il controllo globale di ogni produzione e settore: alimentare, sanitario, informatico e militare. Un pilastro portante della Green Economy del XXI secolo.

In che contesto s’inscrivono le nanotecnologie?

All’accelerazione della crisi economica, politica, sociale, evidenziate dalla crisi aperta nel 2008, si iniziano a sommare gli effetti delle grandi trasformazioni che si stanno affacciando nei campi della Intelligenza artificiale, della robotica, della genetica, delle nanotecnologie e che disegnano nuove forme della produzione, delle merci, del lavoro, delle relazioni. Tutte queste crisi e trasformazioni si inseriscono all’interno della più grande crisi ambientale che l’umanità abbia mai vissuto.

Quali sono i vantaggi delle nanotecnologie?

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Tanti sono gli esempi delle applicazioni nelle quali le nanotecnologie possono apportare vantaggi notevoli. Ecco alcuni esempi:

1)   Motore a idrogeno: l’evoluzione del motore elettrico per una mobilità sostenibile

Il motore a idrogeno è totalmente pulito anche se lo stoccaggio è ancora il punto debole. Dalle nanotecnologie, alla CO2, agli ibridi e a nuove leghe, molteplici saranno le possibili evoluzioni.

Intanto dal 2021 in Germania, 14 treni con motore a idrogeno collegheranno le città della Bassa Sassonia. Autonomia e prestazioni sono simili al diesel, ma i mezzi sono più sicuri e scartano acqua. I test inizieranno nella primavera del 2018.

2)   Medicina: le nanotecnologie cambieranno l’ortopedia

L’utilizzo delle nanotecnologie porterà allo sviluppo di una nuova generazione di impianti ortopedici “intelligenti”, direttamente in grado di interagire positivamente con le cellule e i tessuti circostanti così da accelerare la ripresa del paziente.

 3)   Tecnologia: con le Nanotecnologie di InVisage la Apple migliorerà l’iPhone

La società di Cupertino ha acquisito QuantumFilm: una sintesi di nanotecnologie e software, che promette migliori prestazioni rispetto ai tradizionali sensori. In particolare, può catturare scatti di qualità in condizioni di luce non ottimali. Si tratta di una superficie fotosensibile in grado di “individuare più fotoni, contenere più elettroni e dunque più informazioni fotografiche e riprodurre i colori in modo più accurato”.

4)   Palermo: le nanotecnologie per salvare dal degrado i tesori di Sicilia

Nella foto: Il meeting di 4Ward360 Nanotechnology: “Molti beni culturali a rischio, disposti a adottare un sito”.
Le tecniche avanzate per salvaguardare il patrimonio.

Come intervengono le nanotecnologie  sui beni culturali?  “Sono trattamenti assolutamente invisibili  che  durano notevolmente di più rispetto a qualsiasi trattamento finora conosciuto  e garantiscono tempi di durata  e resistenza anche di vent’anni. Sono applicabili su bronzi, marmi, vetro, pietre naturali e su qualsiasi  altra superficie preservandola nel tempo”.

Ma c’è un problema…

 

I rischi legati alle Nanotecnologie

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Tuttavia, parallelamente all’aumento del numero di prodotti con caratteristiche nano, crescono anche le preoccupazioni suscitate dai rischi associati a tali applicazioni. Molti degli interrogativi sollevati riguardano i rischi per la salute, dato che si sa ben poco sulla tossicità di tali nanoapplicazioni.

La loro intrinseca piccola dimensione non solo rende loro più mobili, ma anche chimicamente più reattive. Inoltre, le nanoparticelle ingegnerizzate sono generalmente rivestite chimicamente e ciò conferisce loro una potenziale pericolosità, soprattutto per gli esseri viventi.

Da alcuni dati forniti recentemente dall’Inail emerge l’importanza di parlare  di nanotecnologie e di nanomateriali. Infatti:

  • “entro il 2020 il 20% circa di tutti i prodotti fabbricati nel mondo impiegheranno una certa quota di nanotecnologie (stima ILO, 2010)”;
  • “nel 2020 circa 6 milioni di lavoratori saranno occupati nelle nanotecnologie in tutto il mondo”;
  • in Italia in base ai dati ISTAT, si stimano più di 670.000 i lavoratori coinvolti dall’impatto delle nanotecnologie. Questi i settori in cui le nanotecnologie vanno assumendo un ruolo particolarmente importante: microelettronica e semiconduttori, chimica, farmaceutica e biotecnologie, energia e ambiente”.

Nel mese di febbraio 2011 si è arrivati alla pubblicazione, da parte dell’Inail, del primo ” Libro Bianco – Esposizione a nanomateriali ingegnerizzati ed effetti sulla salute e sicurezza dei luoghi di lavoro“, a cura dal Network Nazionale per l’individuazione di misure di prevenzione e protezione connesse con l’esposizione a nanomateriali in ambito lavorativo (NanOSH Italia).

Nanotecnologie e Lavoro: la ricerca non è l’unico futuro possibile

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Ricercatori, ma anche consulenti, funzionari di agenzie, ingegneri, comunicatori e imprenditori: le nanotecnologie aprono nuove e interessanti prospettive occupazionali per il futuro.

Volendo pensare a possibili sbocchi occupazionali, la prima cosa che viene in mente è la ricerca…
Si parte dalle nanostrutture e nanotecnologie, per aprirsi alle nanobiotecnologie: sono presenti dottorati non solo per laureati in fisica, chimica, ma anche per ingegneri, bio-ingegneri, biologi. E poi c’è un altro aspetto importante.

Scienze dei materiali, elettronica, informatica. Biologia, medicina, chimica. Ingegneria aerospaziale e molecolare, ambiente: sono alcuni degli ambiti d’applicazione delle nanotecnologie, che rappresentano (e rappresenteranno sempre più in futuro) una vera e propria rivoluzione a livello occupazionale.

Dopo la laurea, infatti, la metà lavora in azienda!

 

Nanotecnologie: salute, ambiente e lavoro. Una conclusione.

La questione chiave è come beneficiare di tali tecnologie limitandone nel contempo i rischi, tenendo conto di sanità, ambiente e normative. Intanto, ne approfitta chi è alla ricerca di un lavoro!

 

Pietro Pometti
Responsabile del Percorso Lavorativo per Ingegneri Meccanici

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