Cari ragazzi,
il mondo post COVID sarà un mondo dove le fiere scompariranno? Cosa ne sarà degli eventi di settore?
Solo fino a febbraio scorso, le fiere erano considerate i player più forti di mercati come quelli della tecnologia, dell’automobile e dell’industria manifatturiera. Sembrava che non ci fossero limiti alla loro espansione. Poi, a marzo, il coronavirus ha messo in ginocchio un intero sistema. È stato un vero tsunami commerciale per molti paesi del mondo. Considerate, ad esempio, che l’Italia è il quarto Paese al mondo nel settore. Secondo i numeri diffusi dall’Aefi (l’Associazione Esposizioni e Fiere Italiane), ogni anno le fiere coinvolgono circa 200 mila espositori e 20 milioni di visitatori, generando affari per 60 miliardi di euro e dando origine al 50% delle esportazioni delle imprese che vi partecipano.
Potrà uno showroom virtuale sostituire l’esperienza del “toccare con mano”?
Difficile dirlo…certo è che, se così fosse, verrebbe meno tutto l’indotto che vive del trasporto e della costruzione degli stand, oltre che dell’ospitalità dei visitatori.
Ma oltre alla componente prettamente economica, vorrei soffermarmi sull’aspetto emozionale. Se penso al cambiamento in atto
MI SENTO COME UN BAMBINO CHE HA APPENA SAPUTO CHE NON POTRÀ MAI PIÙ ANDARE AL PARCO DI DIVERTIMENTI…
Per gli addetti ai lavori e per tutte le persone che negli anni aspettano gli eventi fieristici legati al proprio settore di appartenenza rappresenterà un duro colpo. Credo che per un po’ di tempo saremo costretti a vivere le emozioni del nuovo attraverso lo schermo di un pc.
TUTTO QUESTO MI RATTRISTA MOLTO , NON POSSO CREDERCI
Gli effetti della diffusione della pandemia ridisegneranno il volto della maggior parte delle fiere di settore. Le fiere internazionali tradizionali con stand e padiglioni saranno molto difficili da implementare e probabilmente perderanno il loro status di eventi globali di incontro per clienti e produttori. Se questo continuerà anche nei prossimi anni sarà la fine di un’epoca PER TUTTO IL MONDO INDUSTRIALE.Naturalmente le aziende stanno già ridisegnando nuove modalità di relazione che le aiuti a non rimanere indietro per sopravvivere al nuovo.
Sarà fondamentale sfruttare la propria esperienza per sviluppare futuri concetti fieristici con le nuove possibilità digitali per rispondere alle esigenze dei clienti potenziando la comunicazione sui canali digitali, così da bilanciare il lack di visibilità a cui si andrà incontro. Possiamo tranquillamente affermare che il “Covid-19 ha accelerato il passaggio verso eventi digitali e locali. Ma sarà la stessa cosa? Io credo di no…
NON POTREMO PIÙ VIVERE L’EMOZIONE DI TOCCARE CON MANO O VEDERE CON I NOSTRI OCCHI LE INNOVAZIONE DI SETTORE
SARÁ DIFFICILE EMOZIONARCI DI FRONTE AD UN PROTOTIPO DI AUTO O AD UNA NUOVA TECNOLOGIA
Il tema è delicato e ci pone di fronte a quello che potrebbe essere un cambiamento epocale nelle modalità di fare eventi.
Una parte di mondo in cui sono cresciuto e che mi ha entusiasmato sta sparendo, magari senza tanto clamore apparente . Scomparirà qualcosa di cui non ci curavamo ma che era parte del nostro mondo .Vedremo cosa succederà, nel frattempo dovremo accontentarci di emozioni digitali.
Anche se tutto ciò non mi convince molto, direi: MEGLIO DI NULLA.
Alla prossima,
Pietro
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Pietro Pometti
Responsabile del Percorso Lavorativo per Ingegneri Meccanici