Cari ragazzi,
oggi vorrei esortarvi ad essere audaci parlandovi di una BELLISSIMA parola chiamata CRISI. Sia essa sanitaria, economica, di mercato, in questi ultimi mesi non abbiamo fatto altro che sentirne parlare: tsunami, catastrofi, default finanziari, bancarotta dell’Argentina, inquinamento mondiale, esplosioni.
EH MA NON DIPENDE DA NOI…
È colpa della Cina, del governo, di Salvini, di Trump !!!
No, è colpa di Bolzonaro in Brasile!!!
Forse avremmo dovuto ascoltare ‘Doc’ di ritorno al futuro: ”Ricordati solo una cosa, non impostare MAI il 2020” 🙂
Certo, non si può negare che sia in atto una crisi, MA possiamo provare a vedere se esiste un lato positivo, un qualcosa che possiamo fare e che dipende da noi. Parto dal pensiero di un grande: Albert Einstein. Nel suo libro “Come io vedo il mondo” del 1934 Einstein affermava un concetto attuale e a mio parere meravigliosamente vero:
“La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato.”
Sono consapevole del fatto che non sia affatto un momento semplice ma è importante partire da un concetto fondamentale: senza la crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è solo routine. In questi momenti tutte le persone possono reagire emotivamente in due modi:
- Enfatizzando le difficoltà, piangendosi addosso, dando la colpa ad altri
- Modificando le proprie abitudini tirando fuori il meglio di se
Noi vogliamo stare con il secondo gruppo, cercando di avere un impatto su quello che accadrà, dando il meglio di noi stessi affinché la responsabilità sul nostro futuro non dipenda da altri. Quindi…
RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE!
Cerchiamo di lavorare sodo, l’unica minaccia di questa crisi è la tragedia di non voler lottare per superarla e, sempre parafrasando Einstein, “la vera crisi è rappresentata da incompetenza e pigrizia nel trovare delle soluzioni”.
INSOMMA LA CRISI È UNA BENEDIZIONE PERCHÉ CI OBBLIGA A PENSARE!
Quindi…
NON SCORAGGIATEVI E AGITE!
A questo proposito vorrei raccontarvi la storia di Simone, progettista meccanico della mia azienda. Un ragazzo di Rimini dal passato “burrascoso” per usare un eufemismo (ma questa è un’altra storia). Simone tra i tanti difetti aveva alcune peculiarità, fortemente dinamico, curioso, un esploratore a cui nel sangue scorre tanta sete di conoscenza. Come potete immaginare, per un profilo attivo come il suo, sapere di dover star chiuso tra le quattro mura di casa per mesi ha rappresentato un grosso problema. Simone, in questi 3 mesi di lockdown ha deciso di stare con il secondo gruppo di persone.
Non si è arreso, anzi, ha trovato il modo di utilizzare il proprio tempo aggrappandosi con maggiore determinazione alla sua passione: E MUTOR!
HA ATTIVATO IL CERVELLO, HA CERCATO UN MODO PER SUPERARE IL SUO MOMENTO DI CRISI
In un primo momento si è dedicato ad un proprio progetto da tempo fermo nel suo garage: il montaggio del motore della sua Ducati 748R del 2002. Ha smontato e ripulito tutti i pezzi della sua moto per garantire poi in fase di montaggio un’adeguata coppia di serraggio di tutti i componenti. Una volta smontato e pulito tutto però è venuta a galla la necessità di portare alcuni componenti in rettifica per i controlli del caso, ma dato il lockdown tutto si è ridotto a una serie di cassette pronte a partire una volta tornati alla normalità.
“E ora…cosa fare oltre al lavoro per passare le giornate lunghe e interminabili?” Un pomeriggio a pensare e poi l’IDEA!
Ha deciso di lavorare ad un progetto che aveva in mente da tempo ma che non aveva avuto ancora modo di realizzare: la reingegnerizzazione di un motore appartenente alla Fiat 500 Steyr Puch. Questa automobile venne costruita su licenza della casa torinese in varie cilindrate e allestimenti dal 1957 al 1975. Dopo aver trovato alcuni disegni originali del motore della serie 700 durante una mostra scambio in Austria ha pensato di cominciare a ricostruire un motore con la stessa configurazione ma molto più prestazionale, applicando un tocco di italianità. Idea complicata se pensate che tutte le officine erano chiuse e che era esclusa la possibilità di lavorare a stretto contatto con altre persone.
MA, NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ, NON SI È FERMATO!
Si è fatto guidare dall’audacia e dall’immaginazione!
Ha chiamato un paio di amici appassionati come lui e insieme sono partiti per una grande avventura a distanza! Hanno accettato la sfida, d’altronde si tratta di persone che fanno del loro lavoro una passione.È questa la chiave di tutto: essere appassionati e audaci.
Mentre mi raccontava la sua storia, io ho dovuto dire con rammarico a Simone che il momento è ancora difficile e che il cliente per cui sta lavorando ha visibilità di soli 2 gg lavorativi alla settimana in smart working e che dovremo ancora utilizzare la cassa integrazione. Sapete cosa mi ha risposto?
”Pietro, non c’è problema, su di me puoi sempre fare affidamento! La prima commessa che parte, ovunque sia, conta su di me.Tu mandami dal cliente, anche a pulire i “cessi” se serve, poi ci penso io a trovare il modo, qualcosa di intelligente da fargli fare!”
Signori, questi atteggiamenti e queste affermazioni mi danno un grande forza nel continuare a lavorare ancora di più intensamente e vi posso garantire che Simone ha ricevuto e continuerà a ricevere grosse gratificazioni da tutti i clienti con cui collaborerà.
CREDERCI ANCHE QUANDO TUTTO SEMBRA DIRE IL CONTRARIO.
Io ci credo e quando affermo: ne usciremo più forti di prima, penso a tutte le persone che, come Simone, usano la testa e l’immaginazione e affrontano nuove sfide con determinazione.
Le difficoltà vanno affrontate con FORZA e CORAGGIO, la competenza ci aiuterà a trovare la chiave per superare e lasciarci alle spalle un momento difficile che dobbiamo rendere INDIMENTICABILE per le sfide che saremo stati in grado di superare e i progressi che avremo compiuto.
Ed è per questo che continuo ad esortarvi:
SIATE AUDACI, USATE L’IMMAGINAZIONE!!
Vi lascio con la testimonianza di Simone, leggete qui il suo percorso professionale
Alla prossima
Pietro
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Pietro Pometti
Responsabile del Percorso Lavorativo per Ingegneri Meccanici